VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 16:47
 

Arte

Senso di Camillo Boito all'Altro Teatro a Verona

In scena l'attrice Monica Guerritore e il celebre pianista Antonio Ballista.

Con  Senso”, spettacolo di Giacomo Bottino tratto dalla novella di Camillo Boito,  è continuata, venerdì 10 febbraio al Teatro Camploy, la rassegna L'altro teatro organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in collaborazione con Arteven e con il sostegno della Regione del Veneto e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

L’Ottava edizione de “L’altro teatro”, partita nel dicembre scorso, ha quattordici appuntamenti che propongono una selezione di spettacoli di teatro d’innovazione e di ricerca e di danza contemporanea.  

Nell’ambito della prosa – incentrata quest’anno sul teatro di parola –  si spazia da rivisitazioni di Pirandello a commistioni di Gadda e Shakespeare, da Senso proposto in parole e musica a Natalia Ginzburg e al mito della Duse.

Ed eccoci appunto a “Senso”, considerato uno dei racconti più intensi e suggestivi dell’Ottocento italiano,  pubblicato nel 1883, deve la sua notorietà al film di Luchino Visconti del 1954. Per come venne concepito e scritto – un monologo ad alta “temperatura” drammatica e con risvolti ed effetti sorprendenti – sembra già di per sé destinato alla scena. Ne è protagonista una donna (la contessa Livia Serpieri) che si confessa senza veli, con un autocompiacimento cinico e crudele, appena attenuato dall’espediente narrativo del diario o, per usare la definizione di Boito, dello “scartafaccio segreto”. La contessa Livia ripercorre così la sua giovanile passione amorosa, totale e devastante, per un tenente austriaco (il bellissimo e vile Remigio Ruz) con un piglio da batticuore, una sincerità così esibita ed estrema da sconfinare talvolta nel masochismo. Una rappresentazione moderna e spregiudicata della femminilità che ha pochissimi paragoni nell’Italia letteraria di quel tempo.

La lettura scenica proposta da Monica Guerritore pone in primo piano i sentimenti di un’anima inquieta sconvolta da un amore fatale. Il Risorgimento, gli ideali politici e le cronache dell’epoca stanno sullo sfondo.

Con questa interpretazione emerge una contessa Livia non divoratrice di uomini ma una creatura sperduta tra gli ideali della bellezza e il labirinto dell’erotismo.

La novella di Boito – ambientata com’è fra Trento, Venezia e Verona –  fu considerata una “scheggia di Mitteleuropa” nel cuore del romanticismo italiano. Tale motivo è all’origine delle scelte musicali di Antonio Ballista, che ha eseguito musiche di Grieg, Puccini, Wagner, Granados, Strauss, Godowsky, Scrjabin, Albéniz, Chopin, Schumann e Liszt.

Di Monica Gerritore conosciamo la sua notorietà, dal debutto  nel 1974 a quindici anni al Piccolo Teatro di Milano, nel Giardino dei ciliegi con la regia di Giorgio Strehler, e successivamente diretta da Giorgio De Lullo, Mario Missiroli, Giancarlo Sepe e Gabriele Lavia, tanto per citare alcuni nomi di grandi registi italiani. Fino ad arrivare alla sua ultima interpretazione con lo spettacolo “Mi chiedete di parlare” dedicato ad Oriana Fallaci,  esordio a Spoleto nel 2011 e ora in tour in Italia.  Figura particolare nel panorama italiano, la Guerritore ha dato vita a personaggi inquietanti anche nel cinema.

Pure di Antonio Ballista si conoscono le doti di apprezzato pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra a livello internazionale. Da decenni suona in duo pianistico con Bruno Canino.

Dopo “Senso” la rassegna proporrà “L’ingegner Gadda va alla guerra”, spettacolo con Fabrizio Gifuni tratto da Gadda e da Shakespeare.

 

(a cura di roberto tirapelle)

Pubblicato in data 12/02/2012