Louvre. Paestum. Archéologie d'une cité.
Fino al 30 maggio
Plastici in rilievo, mappe e antichi testi, oltre ad una magnifica galleria ceramografica in questa esposizione documentaria che ripercorre idealmente la storia di Poseidonia, la Paestum Lucana fondata dai Sibariti intorno al 600 a.C: città famosa, nel corso del IV secolo, quale uno dei maggiori centri produttivi di ceramiche a figure rosse dell' Italia Meridionale.
Da Poseidonia a Paestum
La nascita di Poseidonia si inserisce in un importante fenomeno storico, quello della colonizzazione greca nella nostra penisola a partire dall'ottavo secolo aC, epoca dello stabilirsi di popolazioni greche sulle coste del sud Italia, da allora denominata Megàle Ellàs, Magna Grecia. Furono dedotte colonie, veri e propri centri di cultura greca in aree abitate da popolazioni indigene, con le quali i coloni intrecciarono complesse relazioni di scambi economici, culturali e di conflitto. La città, che prende il nome dal re del mare Poseidone, si impone sin dall'inizio per la dimensione monumentale degli edifici a destinazione politica e religiosa. L'agorà, che occupa il cuore della centro urbano, si colloca tra due santuari, eretti tra la seconda metà del VI secolo e la metà del quinto secolo. Sono tre i grandi templi: a nord quello di Atena, il santuario nell'area meridionale dedicato a Nettuno (ma resta tuttora incerta l'attribuzione) e infine quello di Hera -Giunone. Il territorio della città si apre lungo la piana costiera, a contatto con le comunità etrusche (Pontecagnano) e italiche preesistenti. L'occupazione del luogo prevede in fase iniziale, sul confine a settentrione, le sponde del Sele, la consacrazione di un santuario ad Hera ( il nume tutelare della città) e sul confine meridionale (accanto al promontorio di Agropoli) gli antichi testi riportano testimonianza di un tempio a Poseidone. Entro la fine del V secolo, i Lucani prendono il controllo della città, dove fino a quel tempo si parlava un idioma italico, l'osco. Nasce Poseidonia Paestum. I nuovi conquistatori gradualmente adeguano le strutture urbane ai propri scopi. I ritrovamenti archeologici indicano la presenza di monumenti funerari, tombe a ipogeo con pareti affrescate dove sono raccolte le spoglie di guerrier in arme, con ricco corredo di suppellettili e vasi dipinti, testimonianza effettiva della presenza di una fiorente tradizione artigianale che continuerà oltre la conquista romana. I Lucani verranno a loro volta sottomessi dai Romani che prenderanno Paestum nel 273 a.C. La città, ormai colonia latina, vede notevoli modefiche strutturali nella topografia dell'assetto urbanistico. Dapprima, il centro, destinato ad accogliere il forum, con imponenti edifici governativi. La Paestum romana superererà indenne la fase tardiva dell'impero per giungere all'alto medioevo, la vera fase di decadenza. Una trasformazione radicale, sia pure nel tempo, la vedrà ridotta ad un insieme di piccoli borghi abitati e a un nucleo di modestissimi edifici cimiteriali circondanti il perimetro dei grandi templi di età classica.
Federica Tirapelle
Sala Sully, 1 ° piano, stanza 44 del Dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane
Aperto tutti i giorni (tranne martedì) dalle 9.00 alle17.30. Fino ore 21.45, mercoledì e venerdì. Accesso gratuito con il biglietto d'ingresso al museo
Pubblicato in data 25/04/2011