VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 16:46
 

Arte

Clichés Japonaises (1908-1930).

A Boulogne-Billancourt . Musée Albert-Khan. Fino al 28 Agosto 2011.

In occasione di questo evento, il Musée Albert-Kahn offre in anteprima un servizio di smartphone (iPhone e Android) per rendere più agevole il percorso espositivo, con presentazione di alcune autocromie, guida audio e percorso ludico-cartaceo per i bambini.

L'esposizione pone in risalto uno degli ornamenti del patrimonio del dipartimento dell'Hauts-de-Seine: le raccolte di immagini conservate all' Albert-Kahn. Gli operatori del banchiere si recano in Giappone in occasione di periodi storici 'cerniera' corrispondenti a tre regni imperiali (Meiji,Taishò e Shòwa): in un'epoca di grande cambiamento Per il Paese senza che per questo scompaia un tesoro di cultura ormai entrato in una dimensione atemporale. Alla fase che tocca le espressioni più alte della vita del Sol Levante degli inizi del XX secolo sarà dedicata una successiva rassegna espositiva.

Il 13 novembre 1908, il banchiere Albert Kahn (1860-1940), nel suo giro del mondo farà sosta in Giappone per affari. In previsione, ha edotto alla fotografia e alla ripresa cinematografica il suo fedele autista Albert Dutertre che, durante quel soggiorno (all'incirca,tre settimane), terrà un taccuino di viaggio, scattando fotografie in rilievo bianco/ nero. Il Giappone, quale appare ai due viaggiatori, si apre al contatto con il mondo occidentale all'inizio dell'era Meiji (1868-1912).Le tappe, con i segni dell'ammodernamento e di un'industrializzazione folgoranti, coesistono tuttavia a fianco di un Giappone ancora profondamente legato a tradizioni millenarie ritenute immutabili. Il banchiere, innamoratosi di questo Paese al di là del tempo, vorrà, una volta rientrato in Francia, ricrearne in parte l'atmosfera. Nostalgico omaggio, il magnifico giardino, laghetti, ponticelli, pagode e piccoli templi, edificato in riva al mare. Un'isola fitta di piante e fiori esotici con l'incanto silenzioso di colori e profumi baciati dal sole,nella sua proprietà di Boulogne.In seguito, due altri operatori degli Archives de la Planéte, il progetto di Albert Kahn finalizzato a costituire una memoria iconografica di usi e costumi forse destinati a scomparire,vede l'invio in Giappone di Stèphane Passet, nel 1912, e Roger Dumas, nel 1926-1927, che riporteranno carnet di viaggio ricchissimi. Sono centinaia gli scattiin bianco/nero e oltre 2000 autocromie (il primo metodo industriale di fotografie in colori veri).

Le immagini colgono la bellezza senza tempo, ricca di una straordinaria espressività nonostante il secolo trascorso. Le sezioni della mostra si articolano in un percorso che unisce effetto visivo e potere immaginifico.Visibile con occhiali a lente bicolore, la sequenza fotografica del viaggio evidenzia questo montaggio di scatti presi dall'obbiettivo di Albert Dutertre: luoghi e persone tuttora animati grazie agli appunti del diligente operatore. L'anima del paesaggio coglie l'importanza della natura nella cultura giapponese, un valore fondamentale che informa in ogni stagione il nascere e il progredire di ogni rito di socialità aggregante. Lo sbocciare dei fiori, il mondo autunnale, la sacralità del culto presso i santuari sede delle divinità scintoiste (kami): la poesia del giardino, un'opera d'arte totale per contemplazione meditativa e fremito poetico. I giardini nipponici sono le gemme preziose di uno stile di vita conservatosi nei secoli intriso di quel religioso misticismo che informa anche la produzione teatrale No^ e il cerimoniale della Seta. L'esito estetico della cultura più antica vive tuttora alla corte imperiale, la cui eleganza di procedura si fonda su dettagli di estrema raffinatezza. Il senso spirituale dello scenario nipponico esalta la ricerca di armonia con la natura e governa la costruzione di templi buddisti e scintoisti. Rituali tuttora in uso riflettono l'impronta della spiritualità nella vita sociale pur mantenendo, nella memoria fotografica e con immagini seducenti,aspetti della vita rurale in via di estinzione.Infine, il sigillo "Host" (ospite) ci ricorda come Albert Kahn abbia sempre mantenuto un rapporto speciale con la dinastia regnante. Circostanza che ha consentito agli operatori degli Archives de la Planéte riprese e scatti del tutto inediti.

In rassegna: l'assemblaggio di fotografie in rilievo bianco/nero, datato 1908-1909 (Meiji); 94 riproduzioni di autocromie scattate sia nel 1912 (Taishò) sia nel biennio 1926-1927 (Shòwa). Sempre in questo settore, 6 assemblaggi di pellicole di archivio in bianco/nero. Inoltre, varie attrezzature e mobili d'epoca da raccolta privata e arredi caratteristici della casa rurale degli anni 1860, proprietà della Maison de Kiso.

Federica Tirapelle

Albert-Kahn, musée et jardins, 10-14, rue du Port, 92100 Boulogne-Billancourt - Tel : 01 55 19 28 00
 

Pubblicato in data 06/07/2011