VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 16:47
 

Arte

Immagini - Note autori (6)

Immagini - Note Autori (Tommaso Napolitano)

Tommy Napolitano

      " Il mio lavoro? Pura passione. Per catturare il vero volto del ‘dramma’ di vivere, prediligo il cinema…”. La trama di un film apre a una cascata di impressioni: l’anima dello ‘scatto’…Ogni campo viene indagato dalla versatilità espressiva di questo giovane artista. Anche nella progettazione pubblicitaria, con il ruolo principe dell’orbita ‘fashion’, prosegue con successo la ricerca di Napolitano, all’insegna di quella marcata professionalità che, pur non dimentica del lascito dei grandi testimonial (soprattutto, Avedon,) ne ripercorre il cammino in completa libertà e autonomia, rivisitando il fascino di luoghi e fondali (Londra) entrati nella storia di un’epoca, ma con cicli ricorrenti. Un ulteriore passaggio autobiografico segna, per Tommy Napolitano, la foto di denuncia sociale, contraddistinta dall’estrema attualità di ‘scabrose’ tematiche e nell’intento di effettuare un netto percorso di sensibilizzazione. In quest’ambito, sei  storie di violenza, sei diversi ambiti di sopraffazione - dallo sfruttamento allo stalking….-  una scelta coraggiosa e tormentata poiché l’infierire a livello fisico raggiunge il proprio culmine nella nichilista perdita d’identità… Protagonista, la Donna vittima, crocifissa da un bombardamento mediatico dove quasi sempre prevale il sensazionalismo dello ‘scoop’, più che l’ansia di fare luce… La tensione della denuncia sociale per una nuova voce in difesa della dignità al femminile, entra nel dossier di Napolitano in veste di nuova e personalissima sintesi, formale e cromatica, con accenti di fremente vis polemica: nello story-board, inizia a focalizzarsi quello ‘spleen’, claustrofobico o in esterni spogli e degradati, all’estremo polo dell’immaginifico collettivo. Ed è “Island Blue” il pianeta del Sogno Infranto dove una vita ‘on the road’ ha la sequenzialità di un ’road movie’    che, schivando Kerouac, nulla porta di avventuroso e liberatorio ma si schianta, come un meteorite ‘noir’, nell’approdo al Nuovo Mondo.

Indubbiamente l’autore privilegia le protagoniste di queste sei storie - diverse per titolazione ma parabole di un unico diagramma di ricerca - con più ruoli e più meccanismi. Le immagini, il cui campo inferiore porta quasi sempre notazioni scritte, il dettato del cuore  – la donna sdraiata a terra o la donna appoggiata al camper  o che le fa da sfondo, o la donna tra gli alberi, riportano in rapida carrellata il cinema di David Lynch, più che regista, l’artista visivo che, credo, continui ad essere uno degli ispiratori del giovane performer. Citerei, sempre di Lynch,     un passo (ben calzante a Napolitano e al suo contatto con la terra, la natura di queste foto): “ tutti i miei dipinti sono organici, commedie violente. Devono essere, violentemente, fatto, e primitivo e rozzo, e per ottenere ciò cerco di lasciare che la natura dipinga più di quello che dipingo ". Il merito di Napolitano, in questi shots, sta nel meticoloso “sound design”, orientato soprattutto ad una vena di surrealismo violento. Incredibile lucidità di effetti  in altissima resa formale. Voluttà contraddittoria, tra il magma marcescente, di riverberante intensità – metafora di una psicologia  costretta ma non definitivamente annientata – e quello straziato dipanarsi cromatico, luci ed ombre di azzurri e rosa taglienti e limati (come in Bacon), per forme sospese in uno spazio (esterno o al chiuso, indifferentemente) che abbandona  l’umano peso per un’altra dimensione, il suo vuoto cosmico. Il catturare i frammenti  di un racconto, nel modo più diretto, là dove spontaneità e pathos s’incrociano, giocando con le inquadrature e gli angoli, catalizzando con il colore gli elementi  chiave , i punti focali dell’ambientazione…Si abbracciano, Artista e Soggetto, in un bozzolo unico, creando un vortice dove la rivelazione totale resta affidata alla potente sensibilità performing di entrambi…

Caterina Berardi.

Pubblicato in data 29/12/2012