VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 16:40
 

Cinema

L'ultimo Harry Potter. Da novembre in 3D.

I perché di un fenomeno cinematografico decennale.

Dieci anni: una tappa importante nella vita di ciascuno di noi. Maturano esperienza, si consolidano passioni, insomma si operano tutte quelle scelte, si perfezionano (o talvolta si lasciano chiuse per sempre in un angolo della memoria) quelle inclinazioni che portano ad una svolta decisiva.

Così, i sequel informano saghe letterarie, proscenio o il set. I libri, la vena inesauribile della giovane ed intraprendente J.K. Rowling, quell'incantato misterioso spesso crudele universo di Hogwarts, fanno nascere e consolidano in tutto il mondo adolescente (ed oltre) il mito Harry Potter, giovanissimo eroe e compagno d' esoterismo e di giochi di Ron ed Ermione, nonché paladino contro le ingiustizie e nemico giurato del perfido Voldemort. Grazie all'intuito sagace di Chris Columbus, apripista di una schiera di autori e producers, approdano al cinema (allora il 3D non esisteva) tre giovanissimi protagonisti, tutti rigorosamente british, conquistando platee sempre più vaste e assetate di sogni, cachet e premi altrettanto invidiabili. Oltre a guadagni di cassetta da Guinness che collocano i sei episodi finora distribuiti al top della classifica mondiale – ben 5.413 milioni di dollari -, prima di Guerre Stellari (4.730, sei film sempre) e della multipla serie (22 film) dedicata all'affascinante, spericolato 007 James Bond, altro brand vincente della cinematografia d'oltre Manica (4.401 milioni). Tornando alla magia, nettare e ambrosia contro lo stress di ormai più generazioni, e ripercorrendone la storia, l'incipit per la sbarazzina, simpatica effigie di Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, taglia il nastro inaugurale esattamente il 6 dicembre dell'anno 2001 (H.P. e la pietra filosofale). Oltre il fantastico incasso di 974 milioni di dollari, giungono anche tre nomination all'Oscar. La camera dei segreti (medesima data d'uscita per il 2002) batte gli 878 milioni -di dollari sempre -al botteghino. Prima veste estiva – 4 giugno 2004 -, cambio di regista (Alfonso Cuaròn) ed eccoci al Guerriero di Azkaban (due le nomination e 795 i milioni d'incasso). E' la volta del Calice di fuoco (25 novembre 2005, con 894 milioni), al timone Mike Newell, autore di Quattro matrimoni e un funerale (escalation per Hugh Grant) e de Il Matrimonio del mio migliore amico (intrigante Julia Roberts; cuor d'oro, Rupert Everett). Entra alla regia David Yates, che resterà in carica per i tre seguenti. L'Ordine della Fenice (2007, e ben 938 milioni); Il Principe Mezzosangue (2009, oltre 933 milioni) e, ultima chicca in 3D, magica numerologia del sette, sarà I doni della morte, con debutto il 19 novembre prossimo per la I parte. Conclusione , nell'epilogo della vita di Harry Potter, il 15 luglio 2011. E' stato un decennale straordinario. E che la morte, auguriamocelo, sia solo l'inizio della rinascita...

Pubblicato in data 17/10/2010