Tra Valpolicella...e Bellunese...
Associazione Sovrano Ordine della Clava di Ercole

A Negrar, l'11 Giugno 2011, nasce ufficialmente l’Associazione “Sovrano Ordine della Clava di Ercole”, associazione per la promozione del DOP Valpolicella.
L’Associazione si prefigge lo scopo di promuovere l’Olio DOP prodotto in Valpolicella, di far conoscere l’eccellenza del prodotto e le sue caratteristiche uniche. Il gruppo fondatore è lo stesso che nel corso del tempo ha organizzato il Palio dell’Olio, manifestazione che nell’edizione 2010 si è svolta al ristorante Valpolicella a Torbe di Negrar.
L’Associazione è presieduta dal Gran Maestro Piergiorgio Munari, e composta da un Sovrano Consiglio formato da Federico Mainenti (Vicepresidente), Paolo Vinco, Graziano Nobis, Alberto Damoli e Marco Gozzo (Consigliere Delegato).
“La nostra fortuna è che non dobbiamo inventarci niente – sostiene Piergiorgio Munari, Gran Maestro dell’Associazione – il nostro olio è ottimo, serve solo farlo conoscere ai consumatori e al mercato”.
L’Associazione conta per il momento una settantina di soci, ma punta all’iscrizione di tutti i produttori di olio della zona della Valpolicella.
“La zona di Negrar, continua Munari, resta il punto d'avvio per coinvolgere l'intero comprensorio territoriale...”.
Progetto per lo sviluppo e promozione dell'olio DOP Valpolicella
Nel 2011, la produzione olearia della Valpolicella è stata di tutto rispetto, registrando un sensibile incremento del 5% sull'annata precedente: nella stagionalità, i frantoi hanno aperto 10 giorni prima rispetto agli altri anni, e l’olio prodotto risultava ricco di sostanze antiossidanti e a bassa acidità, con ottimi profumi.
L’Associazione Sovrano Ordine di Ercole nata nel 2010 allo scopo di promuovere e sviluppare l’olio DOP Valpolicella, è presieduta dal Gran Maestro Pier Giorgio Munari coadiuvato dal Sovrano Consiglio - Federico Mainenti (Vice Presidente), Paolo Vinco, Graziano Nobis, Alberto Damoli e Marco Gozzo (Consigliere Delegato) -.
Quale primaria finalità associativa, un progetto di promozione e sviluppo del DOP Valpolicella, basato su tre punti:
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Sensibilizzare e aiutare i produttori a migliorare i propri standard qualitativi di produzione, di non guardare solo alla resa ma anche alle caratteristiche organolettiche del proprio prodotto;
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Promuovere e far conoscere l’olio DOP Valpolicella ai consumatori, allo scopo di farne conoscere le caratteristiche uniche del prodotto e di aumentarne le vendite;
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Promuovere il territorio della Valpolicella attraverso l’olio, cercando di coinvolgere nel progetto tutti i soggetti che operano nel settore della ristorazione, del turismo e nella promozione del territorio.
Il famoso Palio dell’Olio, nel 2011 alla sua settima edizione, ha inserito quale regolamento per le campionature - presentate al concorso da 39 produttori di olio extravergine della Valpolicella - un esame organolettico e chimico-fisico effettuato presso il laboratorio dell’AIPO. Gli olii in selezione – dieci, i produttori designati - sono stati votati dalla giuria popolare nella serata conclusiva della rassegna – venerdì 16 Dicembre - presso il Ristorante Valpolicella...
La giuria popolare, formata da tutti i partecipanti all’evento, ha premiato come miglior olio Daniele Cipriani, seguito da Enrico Manossi e Beatrice Bellotti. Insignito inoltre Silvano Righetti con il premio speciale “Gian Basilio Marconi”, in ricordo del primo Gran Maestro dell’Associazione nonché fondatore del Palio.
Nominati quest’anno Cavalieri del Magnifico Ordine della Clava di Ercole, Silvano Sempreboni (vincitore della sesta edizione del Palio), Enzo Gambin (direttore generale AIPO), Daniele Accordini (enologo Cantina Valpolicella Negrar), Gian Maria Tommasi (presidente Credito Cooperativo Marano Valpolicella), Germano Zanella (presidente AMT) e Tullia Faita (importante produttrice locale di olio d’oliva).

“Introdurremo un regolamento per l’elezione dei Cavalieri del Magnifico Ordine della Clava, che passeranno a otto a quattro, e il premio speciale per ricordare il nostro beneamato Gian Basilio Marconi” – afferma Marco Gozzo – “ Abbiamo messo a punto una strategia pianificativa rivolta ai produttori di olio, in collaborazione con l’AIPO, con lo scopo di migliorarne la formazione e standardizzare verso alti livelli qualitativi la produzione di olio d’oliva del nostro ambito territoriale. Di estrema importanza, l'accordo di collaborazione con l’Istituto Tecnico d’Agraria di San Floriano, divenuto il nostro polo di riferimento quale centro agronomico e centro studi dell’oliva autoctona”.
(nella foto al centro, Marco Gozzo)
Ulteriore obiettivo dell’Associazione, il portare su ogni tavola dei ristoratori della Valpolicella una bottiglia di olio autoctono: come già avviene, ad esempio, a Brenzone con l’olio fornito dalla cooperativa dei piccoli produttori locali.
“Sarebbe molto bello andare al ristorante e vedere il proprio olio sulla tavola – afferma il Gran Maestro Munari – Noi vogliamo che l’olio non sia visto più come un mero prodotto offerto ma un prodotto complemento, così come avviene con il vino”.
Infine, Il Sovrano Ordine di Ercole ha in calendario una serie di iniziative finalizzate a far conoscere le proprietà dell’olio DOP Valpolicella e, infine, per diffondere questo prezioso bene del territorio in ambito internazionale.
L’Associazione Sovrano Ordine della Clava di Ercole ha promosso tale progetto in stretta collaborazione con l’AIPO e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Negrar, nella persona di Gianni Pozzani.
“Il nostro progetto si rivela senza dubbio ambizioso, forte del continuo apporto di tutti coloro che hanno inteso creare un grande prodotto per dare così modo alla Valpolicella di non essere conosciuta soltanto per la produzione del vino. Anzi, vorremmo che quelli tra i vitivinicoltori che sono anche produttori di olio collaborassero allo sviluppo del nostro progetto. Sono convinto del successo dell'iniziativa”, conclude Munari.
“Siamo molto soddisfatti del nostro progetto che contribuisce a far conoscere nel mondo l’olio DOP Valpolicella, puntando al coinvolgendo di tutto il territorio. Saremo sempre vicini all’Associazione, con il nostro sostegno a contributo” (Albino Pezzini, presidente AIPO).

“CORSO DI OLIVICOLTURA”
Lezione Teorica: Mercoledì 15 Febbraio, ore 20:45 – IST. AGRARIO “STEFANI-BENTEGODI” – Loc. Lenguin, San Floriano (Vr)
CENNI BOTANICI SULL’OLIVO.
FATTORI CHE DETERMINANO LA QUALITA’ DELL’OLIO: tecniche agronomiche di conduzione dell’oliveto, varietà, clima, avversità che possono causare difetti nell’olio, tecniche di raccolta e di conservazione delle olive, molitura, conservazione dell’olio.
PRINCIPALI AVVERSITA’, SINTOMATOLOGIA E TECNICHE DI DIFESA: insetti, funghi, batteri, virus, altri animali, danni da freddo.
Lezione Teorica: Mercoledì 22 Febbraio, ore 20:45 – IST. AGRARIO “STEFANI-BENTEGODI” – Loc. Lenguin, San Floriano (Vr)
COME RICONOSCERE LE QUALITA’ DELL’OLIO: valutazione chimica e organolettica, lettura schede di valutazione di laboratorio, criteri di selezione.
TECNICHE DI ASSAGGIO: scheda di valutazione, analisi sensoriale, valutazione sensazioni olfattive e gustative, valutazione comparazione olfattivo gustativa.
ASSAGGIO GUIDATO OLII ITALIANI
Lezione Pratica: Sabato 3 Marzo, Mattina – Cavaion Veronese
TECNICHE DI POTATURA E APPLICAZIONI PRATICHE IN OLIVETO
La quota di iscrizione è la seguente:
Iscritti all’Associazione: 30€;
Non Iscritti: 50€.
E’ possibile, comunque, iscriversi all’Associazione Sovrano Ordine della Clava di Ercole durante la prima serata del corso. La quota di iscrizione è di 15€.
Per INFORMAZIONI: cell. 3204182926, oppure inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica sovrano.ordine@tiscali.it.
Confraternita del Formaggio “Piave” DOP

La denominazione per il formaggio "Piave" deriva dall'omonimo fiume la cui sorgente nasce sul monte Peralba in Val Visdende, nel territorio del Comelico, la parte più settentrionale della provincia di Belluno. Un percorso tortuoso porta il Piave verso il fondovalle, dapprima nel Cadore e poi nella conca bellunese, tra Belluno e Feltre, dove il fiume scorre più lento fino ad incontrare la pianura ai piedi delle Prealpi Venete in provincia di Treviso.
Il Consorzio a Tutela del Formaggio “Piave”, con sede a Busche di Cesiomaggiore (BL), nasce il 30 Dicembre 2010 per tutelare la DOP da abusi, contraffazioni e concorrenza sleale. La Confraternita del Formaggio “Piave” DOP ha quale obiettivo il promuovere la conoscenza del formaggio “Piave” e della lavorazione - che ne costituiscono la parte integrante -; il rendere noto ad un pubblico più ampio il valore nutritivo e le proprietà che lo caratterizzano. Inoltre, il collaborare con Enti, Istituzioni e privati che perseguono le suddette identiche finalità e promuovere altresì l'interscambio culturale e gastronomico con tutte le realtà nazionali ed internazionali che perseguano lo scopo di promuovere la raccolta di documentazione, sia scritta che mediatica, attinente il formaggio “Piave” e il suo utlizzo.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA
“PIAVE” (estratto)
Articolo 1. Denominazione.
La Denominazione di origine Protetta “Piave” è riservata al formaggio che risponde alle condizioni e ai requisiti disposti dal presente disciplinare di produzione.
Articolo 2. Caratteristiche del prodotto.
Il “Piave” è un formaggio di forma cilindrica, a pasta cotta, duro e stagionato, ottenuto con latte vaccino raccolto nel territorio montano della provincia di Belluno, sottoposto a caseificazione in stabilimenti ubicati entro lo stesso territorio ed immesso al consumo nelle tipologie:
'Fresco' con stagionatura maggiore di 20 giorni e minore di 60, peso tra i 6,8 Kg circa;
'Mezzano', stagionatura da 61 giorni ma minore di 180, peso di 6, 6Kg circa:
'Vecchio', stagionatura maggiore di 6 mesi e peso di 6,0Kg circa;
'Vecchio Selezione Oro', stagionatura maggiore di 12 mesi e peso di 5,8Kg circa; 'Vecchio Riserva', stagionatura maggiore di 18 mesi e peso di 5,5Kg circa.
Grasso tal quale: Fresco 33% ± 4%, Mezzano 34% ± 4%, Vecchio >35%.
Proteine: Fresco 24% ± 4%, Mezzano 25% ± 4%, Vecchio >26%.
Sapore: inizialmente dolce e lattico, in particolare nella tipologia “Fresco”, ma che si riscontra ancora nel “Mezzano”. Procedendo con la stagionatura prevale una maggiore sapidità e diventa progressivamente intenso e corposo, fino ad una leggera piccantezza nelle stagionature più avanzate.
Crosta: presente, tenera e chiara nella tipologia “Fresco”, mentre aumenta di spessore e
consistenza con l’avanzare della stagionatura, diventando dura e di una colorazione
progressivamente più scura e tendente all’ocra nella tipologia “Vecchio, Vecchio Selezione Oro e Vecchio Riserva”.
Pasta: è caratterizzata dall’assenza di occhiatura. Si presenta bianca e omogenea, nella tipologia “Fresco”, mentre nelle stagionature più avanzate assume una colorazione giallo paglierino ed una consistenza più asciutta, granulosa e friabile, arrivando a presentare una leggera e caratteristica sfogliatura nella tipologia “Vecchio, Vecchio Selezione Oro e Vecchio Riserva”.
(14-6-2010 Supplemento ordinario n. 127 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 136, pp. 4-12)
Articolo 5. Metodo di ottenimento.
PRODUZIONE DELLA MATERIA PRIMA
Il latte utilizzato per la produzione di “Piave” proviene tutto dalla zona i cui all’articolo 3 del
presente documento, e viene prodotto dalle razze bovine tipiche della zona di produzione,
particolarmente resistenti ed adatte al territorio montano: la Bruna italiana, la Pezzata Rossa italiana, e la Frisona italiana, almeno per l’80%.
L’alimentazione delle bovine lattifere deve rispondere ai seguenti requisiti:
Per minimo il 70% dei foraggi e il 50% della razione in sostanza secca devono essere prodotti nella zona prevista all’art. 3 del presente disciplinare, tutta situata in territorio montano;
Per esclusione dalla razione dei seguenti alimenti vietati:
- mangimi medicati industriali;
- ortaggi, frutta e colza;
- urea, urea-fosfato, biureto.
Anche le altre materie prime impiegate rispondono ai criteri di rispetto della tradizione locale; infatti vengono impiegati un lattoinnesto e un sieroinnesto specifici, anch’essi prodotti in loco rispettivamente da latte della provincia di Belluno e da siero di lavorazione, contenenti fermenti appartenenti a ceppi autoctoni.
Questa flora microbica autoctona conferisce agli innesti ottenuti caratteristiche di tipicità e
specificità legate alla zona di produzione della materia prima, che concorrono a determinare le caratteristiche del formaggio “Piave”.
(http://www.politicheagricole.it/ Prodotti di Qualità/Disciplinari di Produzione
all’esame dell’UE [regolamento (CE) n. 510/2006].