“L’amante di Goebbels”, (Marsilio editori, pagg. 160, euro 16) è il secondo romanzo di Anna Kanakis e segue a breve distanza il suo esordio “Sei cosi mia quando dormi” (edito sempre per la Marsilio nel 2010).

Entrambi descrivono l’amore assoluto, vissuto nel segreto e nella sofferenza. Nel primo, la scrittrice siciliana racconta dell’ultimo scandaloso amore di George Sand con il giovane incisore Alexandre Manceau, durato ben quindici anni.
Nel nuovo libro “L’amante di Goebbels”, lo scenario è sempre la passione, cambiano invece i protagonisti e soprattutto le sembianze dei protagonisti. Lei è Lida Baarova (1914-2000), promettente attrice ceca; lui è nientemeno che Joseph Goebbels, il famigerato ministro della Propaganda del Terzo Reich, generale della Wehrmacht, per due giorni anche Cancelliere del Reich, uno degli uomini centrali di Hitler.
Anna Kanakis si cimenta in uno dei soggetti più difficili da controllare, il rapporto tra arte e potere, e giunge ad una trascrizione coerente dell’autodistruzione di Lida: l’uomo sarà presto padrone e ossessione per lei, il bisogno fisico di essere posseduta, un degrado di umiliazioni e compromessi.
Straordinario il clima élitario in cui si consuma la ‘liaison’: “ I cristalli dei lampadari con i loro bagliori mi accecano beffardi. Sembrano lame che lacerano il mio vestito e mi fanno sentire nuda al centro del salone. Esito qualche istante e non riesco a fare un passo. Tutta questa gente elegante mi confonde.”…
…“ Ma che sorpresa, il grande attore Gustav Frohlich e la sua bella Lida Baarova a Norimberga, vi avevano avvistato alle terme di Franzensbad. Ma certo! Che stupido, come potevate mancare al gala del cinema questa sera, ci sono tutti, le più alte cariche del Partito: il Gauleiter di Norimberga Julius Streicher, Baldur von Schirach, il Capo delle Hitlerjugend, e quel bel marcantonio di Victor Lutze, il Capo delle SA. Pesci grossi da agganciare per cercare di ottenere una buona scrittura, dati i tempi…! E poi c’è lui, il Reichminister in persona!”. Emil Jannings è un fiume in piena……
…Un colpo di tacchi mi fa trasalire. “Fraulein Baarova?” due occhi mi soppesano gelidi. Un ufficiale delle SS in abito da sera è fermo davanti a me. Il distintivo col teschio e la scritta del cartiglio che recita Meine Ehre Heisst Treue gli luccica sulla giacca nera. “Sono Karl Hanke, sottosegretario del Reichsminister Joseph Goebbels. Il Reichsminister l’attende al suo tavolo. Vuole seguirmi, per favore?”… (Norimberga, 12 settembre 1936).
A questo punto non potevamo sottrarci al fascino di porre qualche domanda ad Anna Kanakis.
· Da attrice a scrittrice, il passo non è breve. Una nuova vocazione o un bisogno di cambiare palcoscenico?
"Una passione segreta, una sfida con me stessa, che è diventata realtà col primo romanzo"
· Due romanzi (il primo “Sei così mia quando dormi”), due relazioni assolute o impossibili. C’è qualcosa di autobiografico o è un suo ideale d’amore da raggiungere?
"Sono una donna che se ama, lo fa in modo "assoluto". Forse nella maniera di amare del mio primo romanzo mi riconosco. L'amore impossibile, non mi appartiene più. Mi è capitato solo una volta da giovane, di dividere un uomo con un'altra donna. Dopo tanta sofferenza, ho capito che non si deve dividere."
· Preferisce la seduzione dell’arte o quella del potere?
“Il potere non l'ho mai trovato attraente, e nella Roma dello spettacolo mi è capitato di conoscerlo, e schivarlo. L'arte mi ha sempre preso la "pancia" e adesso che non sono più giovanissima, l'apprezzo e la cerco in ogni sua forma".

(nella foto, Lida Baarova)
Ci sembra chiaro che la protagonista assoluta dei due romanzi sia comunque la scrittrice Anna Kanakis che sa riflettere nei suoi personaggi femminili, soprattutto in Lida Baarova, la declinazione di attrice, l’aspetto fisico e una vita variegata e affascinante tra cinema, teatro, il red carpet romano e milanese, la poesia, la narrativa.
Ecco, la narrativa che la sta avvincendo e che Anna sa usare come una sequenza cinematografica, con scatti di campo e controcampo, con una patina levigata che ben si addice alla ritrattistica delle numerose femmes fatale del cinema. Un'eroina del melodramma non merita né i toni da “grand guignol”, né le concessioni.
Anna Kanakis non perdona, ritrae lo spettacolo ineluttabile di Lida, che finisce la sua carriera (circa 64 film) con un titolo sintomatico “Le lacrime amare di Petra von Kant” (1972) in cui il regista Rainer Fassbinder le riserva una parte. Lida muore solitaria a Salisburgo, affetta dal morbo di Parkinson.
Al suo biografo, Josef Skvorecky, disse: "Avrei potuto diventare famosa come Marlene Dietrich". 
Anna Kanakis è nata in Sicilia, da padre greco e mamma messinese. Un orgoglioso miscuglio di Magna Grecia e italianità. È attrice dal 1989. La "diversità" è l'elemento che descrive meglio il suo lavoro e la sua carriera.
(servizio e intervista di roberto tirapelle)
(Si ringrazia l’Ufficio Stampa della Marsilio Editori)