VENERDÌ 3 DICEMBRE 2021 16:46
 

Arte

Brescia: Al Museo di Santa Giulia

MATISSE a Brescia. Fino al 12 giugno

Fino al 12 Giugno 2011.

Per i prossimi quattro anni Brescia sarà protagonista di un’offerta culturale di indiscusso prestigio grazie a “ I colori della felicità”, un progetto promosso presso il Museo di Santa Giulia dal Comune di Brescia organizzato da Fondazione Brescia Musei e da Artematica.

Il programma espositivo prevede, in successione cronologica dal 2012 al 2014, PIERRE-AUGUSTE RENOIR e la PITTURA LOMBARDA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO, ETRUSCHI e i LONGOBARDI, per concludersi con MIRÒ E PICASSO. Il debutto per - MATISSE E MICHELANGELO, la seduzione della forma -, percorso di vasto respiro, analisi e relazione fra scultura e pittura nell’arte del grande francese a partire dallo studio intenso e continuativo che egli compie, dal 1906 fino alla fine degli anni ’30, dell’opera del Buonarroti. L' attuale rassegna, a cura di Claudia Beltramo Ceppi (coadiuvata da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di Matisse) offre al pubblico una silloge di circa 120 opere realizzate dal primo 1900 fino agli anni ’50, in armonico affianco ai calchi di alcune delle più importanti sculture di Michelangelo – tra queste, le opere per la Cappella Medici, oltre a un disegno autografo raffigurante due Veneri -. Una visione del tutto innovativa per dare ampio risalto alla lunga ricerca, durata più di mezzo secolo, che Henri Matisse (1869-1954) compì per giungere a un’arte che fosse una semplificazione assoluta della pittura, alla luce del suo studio giovanile e poi maturo, della scultura di Michelangelo: “Disegno l’Aurora e la modello, studio il Lorenzo de’ Medici ...cerco di impadronirmi della concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione di Michelangelo”.
L’arte di Michelangelo costituì per Matisse un riferimento e una fonte di riflessione che gli permise di lavorare sul perpetuo rapporto tra linea e volume, disegnando e dipingendo secondo un'ottica sculturale. Sarà proprio questa interelazione continua tra scultura e pittura a portare al vertice l'urgenza di Matisse di superare continuamente i propri limiti, ed è la scultura il momento in cui egli si riallaccia più apertamente alla tradizione che lo ha preceduto. Michelangelo è in questo il suo maestro supremo: “Si potrebbe far rotolare una statua di Michelangelo - affermava - dall’alto di una collina fino a far scomparire la maggior parte degli elementi di superficie: la forma rimarrebbe comunque intatta”, e ancora: “Sono ritornato studente… Disegno la Notte, studio il Lorenzo de’ Medici: cerco di impadronirmi della concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione di Michelangelo.”
Del genio italiano condivise la passione sempre insoddisfatta per l'opera, mentre ne ammirò la capacità di sperimentare, fino all'equilibrio estremo, la forza e la tensione che distorcono i corpi. Al capolavoro michelangiolesco, L’Aurora - conservata nella chiesa di San Lorenzo a Firenze - Matisse si rifà esplicitamente nel realizzare quella statuetta del Nudo disteso che ricomparirà in tanti dipinti contemporanei. A Michelangelo tornerà per trovare nuove soluzioni spaziali nei tormentati anni Venti. E non a caso, la sua più sofferta scultura sarà proprio quel meraviglioso Grande Nudo seduto che esplicitamente a Michelangelo si riferisce: di Matisse, il capolavoro. Ben sei anni spesi a modellare e rimodellare. E l'eco di questa ricerca spasmodica tra tensione ed equilibrio riaffiorerà nella serie delle odalische di questo periodo, nei disegni, e nelle sculture che le accompagneranno.
In seguito, l'artista si troverà a confronto con altre problematiche ma, ancora, nella serie di dipinti dal 1921 al 1940, la figura centrale, a volte dipinta, a volte solo abbozzata, assumerà una profondità spaziale e monumentale di michelangiolesca memoria.
La conseguenza del suo intenso interrogarsi sulla plasticità dei corpi in rapporto con il loro sfondo decorativo, troverà infine una soluzione inattesa nella geniale invenzione delle gouaches découpées, che riconcilieranno finalmente l'elemento pittorico e quello scultoreo dell'opera in un procedimento di fusione di cui Matisse stesso dirà: “Ritagliare a vivo nel colore mi ricorda il procedimento diretto della scultura”.
Egli giunse così al definitivo superamento dell’aspetto bi e tridimensionale per concepire un nuovo universo di forme colorate, in una sinergia ideale di sintesi e tensione nello spazio.

Caterina Berardi


ORARI: lunedì - giovedì: 9.00 – 20.00; venerdì e sabato: 9.00 – 21.00; domenica: 9.00 – 20.00.
25 aprile (lunedì di Pasqua): 9.00 – 21.00. La vendita dei biglietti sarà sospesa un’ora prima della chiusura della mostra
BIGLIETTI da € 14,00 a € 11,00: (audioguida inclusa): studenti universitari fino a 26 anni con tessera o libretto, over 60, soci TCI, soci FAI, soci ARCI, titolari Dinamo Card e altre categorie convenzionate
Ridotto speciale Famiglia: (audioguida inclusa) per nuclei formati da 2 adulti e almeno 1 minorenne; per gli adulti € 11,00 a persona; minorenni come da tariffario. Ridotto speciale € 8,00: (audioguida inclusa): fino a 18 anni non compiuti, soci IKEA Family e altre categorie convenzionate. Ridotto gruppi solo su prenotazione
€ 9,00: da 15 a 25 persone (ingresso omaggio per il capogruppo).

Pubblicato in data 10/04/2011