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Arte

Parigi, verso la primavera...

Musée Marmottan. Monet : son musée - Centre Pompidou.

 Musée Marmottan. Monet: son musée 

Fino al 20 Febbraio 2011

 Parallela alla retrospettiva presso le Galeries Nationales du Grand Palais dedicata alle opere di Claude Monet, il museo Marmottan presenta fino al 20 febbraio 2011 una nuova, eccezionale rassegna, "Claude Monet, il suo museo"

 

 Per la prima volta, l'istituzione, tra le più prestigiose per il valore complessivo delle opere accolte nei suoi spazi, offre al pubblico l'intera collezione di tele di Monet. Nuovo allestimento per la rotonda e la grande galleria al piano terra, oltre all'emiciclo delle Nymphéas, sito nel seminterrato del museo, e la Salle Bernheim, dove campeggiano 136 opere del grande artista e alcuni dipinti dei suoi contemporanei. Nel 1932, quando Paul Marmottan lasciò in legato all'Accademia di Belle Arti tutte le sue collezioni, il palazzo di famiglia – divenuto sede museale nel 1934 - ha continuato a crescere nel tempo grazie a donazioni di eccezionale valore. Tra queste, l'eredità di Michel Monet nel 1966 costituisce il fiore all'occhiello di tale continuità mecenate ed un milieu di storica importanza. In primo luogo, non soltanto ha permesso al museo di ospitare la più grande collezione al mondo di opere di Claude Monet, ma soprattutto resta prova tangibile della testimonianza diretta dell'artista: infatti di tratta di opere che il Maestro intese tenere per sé, conservando gelosamente, oltre ai propri dipinti, alcune tele dei suoi amici, compagni di percorso artistico e di frammenti di vita condivisa nell'amore per l'arte. La mostra raduna, per Monet, un centinaio di dipinti e 29 carnet di disegni preparatori schizzi e dettagli, oltre a libri contabili e alla corrispondenza privata...Segni questi ultimi, quale viva voce dell'intimità domestica del pittore, le cui molteplici, inconfondibili sfaccettature riflettono il lascito della ricchezza artistica del suo tempo. Passo dopo passo, nel corso dei primi lavori e fino all'ultimo ciclo delle Nymphéas, da Oscar a Claude, scorre allo sguardo la visuale incantata di ritratti, paesaggi urbani o rurali, scorci storici o nascosti di Parigi e Londra, per giungere all'intimo idillio della Normandia e Giverny. Un percorso, simbolico ed affascinante, che ritroviamo nelle opere dei suoi amici, Manet, Renoir, Carolus-Duran, Lhuillier: itinerario nostalgico in omaggio alla bellezza dei luoghi, finora inedito al mondo e custode di emozioni altrettanto uniche.

 

Centre Pompidou. “elles@centrepompidou”. Fino al 21 febbraio 2011.

   Una visita alle tante rassegne espositive offerte dal Centre Pompidou indica il trampolino di lancio per approfondire la conoscenza della più importante collezione europea di arte moderna e contemporanea e una delle più grandi al mondo. Tra i fondamentali criteri orientativi, l'intento del Centre Pompidou si rivolge, con un' invidiabile rete di supporto organizzativo e il contributo determinante del brand Yves Rocher,, a valorizzare la produzione artistica al femminile. Sono rappresentate tutte le discipline, tutte le nazionalità, nelle tappe del percorso tematico e cronologico del settore "elles@centrepompidou '': oltre 2 milioni di visitatori, finora, l'afflusso alle presentazioni della selezione di 350 opere di 150 artiste dal 20esimo secolo ad oggi. Fin dalla sua inaugurazione nella primavera del 2009, il dipartimento viene aggiornato regolarmente con vernissage e rassegne dedicate a pittrici, scultrici, designer, fotografe, architetti, video registe, cineaste, interpreti...,raggruppate in sei sezioni tematiche. In questa ultima fase temporale, fino quindi al 21 febbraio 2011, la proposta visiva si concentra sulle più recenti acquisizioni e depositi ospitati nel centro. 

Iniziamo con due Paesi agli antipodi, l'Iran con le opere di Shadi Ghadirian (1974) e Sara Rahbar (1976), premiata nel 2009 al Paris Photo e Photo Festival Pier, e il Cile, con una sua grandissima artista, Sandra Vázquez de la Horra (1967) vincitore nel 2009 del Prix Dessin Foundation pour l'Art Contemporaine & Daniel Florence Guerlain. In aggiunta a queste esponenti della nouvelle vague le cui carriere sono in piena espansione - come nel caso della svizzera Sylvie Fleury (1961) -, il Centre Pompidou annovera nella sua collezione personaggi storici della storia dell'arte contemporanea e dell'arte femminista, quali le statunitensi Adrian Piper (1948), Susan Hiller (1940) e Jenny Holzer (1950)) con i suoi Inflammatory Essays (1979-1982). L'afro-americana Adrian Piper, indubbiamente legata al minimalismo e all'arte concettuale, è antesignana nei primi anni '970 nell'affrontare in questo campo d'indagine questioni di razza, sesso e classe sociale. Antropologa di formazione, Susan Hiller utilizza vari media per de-costruire il quotidiano. Importanti opere e, a volte monumentali collezioni già presenti nella struttura di questo più recente allestimento di percorso, sono, ad esempio, Boat Emptying, Stream Entering (1989) di Marina Abramovic e Für Jean-Paul Sartre (1975) di Hanne Darboven.

Federica Tirapelle

Pubblicato in data 01/01/2011